mercoledì 26 agosto 2009

Usura, cancro italiano

C'è un libro che mi è piaciuto molto. Un libro che vorrei far leggere ai ministri Maroni e Tremonti. S'intitola Di rata in rata, edito da L'Ancora del Mediterraneo. (141 pp.; 13,50 euro)

L'autore, Nello Scavo (ancora lui), è un giornalista di esperienza, per quanto non ancora quarantenne, come cronista e giudiziarista al quotidiano Avvenire. Si è occupato a lungo di usura e dei legami tra questa e la criminalità organizzata.

In questo libro, di lettura veloce e piacevole seppure denso di informazioni, racconta come si cade nella trappola degli usurai e come questo cancro stia devastando il Meridione e stia infestando il Nord, creando nuovi spazi a 'ndrangheta, camorra, mafia e sacra corona unita. Il tutto nell'indifferenza delle istituzioni. E spesso con la complicità, attiva o passiva che sia, delle banche. Da qui tragedie personali e un'economia con i ceppi ai piedi.

Tante le storie che Nello Scavo racconta. Vittime che soccombono, vittime che reagiscono. Aziende sane che vanno a pezzi. Con una giustizia lenta e troppo spesso inutile. Con leggi che favoriscono i delinquenti, non gli onesti.

Lo dovrebbero leggere a Roma. Al governo ma anche in parlamento. Capirebbero (forse) quello che davvero occorre fare per garantire sicurezza e sviluppo al Paese: sradicare la malapianta dell'usura, senza pietà. Altro che mandare 30 alpini a pattugliare Bergamo!

martedì 18 agosto 2009

Clandestino ed eroe

Un ragazzo marocchino di 22 anni, elettricista, in Italia da 7 anni, che parla con inflessione milanese ed è diventato clandestino per aver perso il lavoro, salva un milanese che tenta il suicidio impiccandosi su un'impalcatura. Senza preoccuparsi del pericolo si arrampica su per i tubi e recupera il malcapitato che si era appena lasciato andare nel vuoto, appeso al cappio. Poi incurante delle conseguenze chiama la polizia. Un eroe. Ma in questura qualcuno vuole fermarlo, i poliziotti sul posto s'incazzano e lo lasciano andare. Tra la coscienza e Maroni scelgono la coscienza. Il quotidiano Avvenire, o meglio il giornalista Nello Scavo, scopre la storia e la racconta. Ora ne parlano tutti, radio, tv, internet, gli altri quotidiani. Un'occasione per riflettere su un Pacchetto sicurezza che colpisce più le persone per bene che i delinquenti.

Cartolina da Chicago

Ecco cosa mi scrive una cugina da Chicago, che ha perso il lavoro come altre decine di migliaia di concittadini. Davvero una bella eredità quella di mr. Bush:

Chicago è veramente una città senza soldi, la situazione è grave qui. Il Sindaco, Mayor Daley, ha detto che abbiamo un debito di 400 milioni! E niente lavoro! Se parcheggi la macchina sulla strada... adesso devi pagare one dollar per ogni mezz'ora, pazzesco. Ma senti questo... se rimane, diciamo 20 minuti, quando tu esci dal tuo parcheggio il meter va subito a zero, c'è un occhio automatico che registra ogni macchina. Prima per parcheggiare la macchina sulla strada, era 25 cents per ogni ora. Adesso se prendi 2 tickets (multe) allacciano un "boot giallo" sulla tua macchina e non puoi muoverla. Poi per levarlo devi pagare 500 dollari più le multe. Quasi ogni semaforo ha un camera che ti fa un foto se passi sul giallo e quando ti fanno un foto e vedono che non hai messo la cintura... guai a te: un altro "fine" (multa).

E' veramente duro qui .. e mio sussidio di disoccupazione sta per finire, in questo mese mi hanno dato soltanto 400 dollari invece in 800. Devo fare un extension questo mercoledi, speriamo che me lo danno. Non ho neanche l'assicurazione per medicine, è orribile... se mi ammalo, non mi portano all'ospedale ma al campo santo. Sono matti qui!

mercoledì 12 agosto 2009

Faccia tosta

Berlusconi è furibondo con i fotografi che stazionano fuori della sua villetta bifamiliare: "Violano la mia privacy, interverrò". E subito il fido Ghedini avvisa che come avvocato di Berlusconi ha già fatto partire le querele. Ma l'impreditore televisivo che con il Grande Fratello ha insegnato a tutti noi a sbirciare nel buco della serratura, trasformandoci in guardoni, come può invocare la privacy? Ha una bella faccia tosta. Infine una domanda: ma Ghedini fa il parlamentare (rappresentante della Nazione pagato dai cittadini) o l'avvocato del signor Berlusconi? Chi sta in Parlamento è ben rincompensato e deve fare il suo lavoro a tempo pieno e con tutte le sue energie, fisiche e intellettuali.

Innse a lieto fine

Si è conclusa, bene (per ora), a Milano la vicenda della Innse, la fabbrica che doveva essere smantellata e che invece è stata salvata dagli operai. Per giorni quattro Cipputi e un sindacalista si sono asserragliati su un carro ponte per non fare portare via i macchinari. Trattative, schieramenti di polizia, vertici in prefettura. Alla fine si è trovato un compratore dell'impianto. Ma è possibile che in questo Paese di furbetti non si riesca mai a trovare soluzioni ragionevoli senza che la gente debba incazzarsi? Intanto altre fabbriche, decine in Lombardia, sono a rischio. Ma la crisi è un'invenzione di giornali e pessimisti.

P.S. Agli ottimisti un consiglio: pensate pure positivo, ma tenete una mano ben salda sul portafogli e l'altra sul deretano.

S.P.Q.A.

Strana gente gli americani. Ormai 46 milioni di loro sono senza copertura sanitaria. Ogni giorno altri 14mila ne restano senza. Il costo delle assicurazioni continua a salire ben più che il potere di acquisto delle buste paga (che tanti non hanno più). Eppure molti di loro, duri come zucche acerbe, urlano e sbraitano contro la riforma sanitaria del presidente Obama. Tanto, pensano, a noi non toccherà mai, peggio per gli altri. Una follia, alimentata dalle lobby che si arricchiscono con questo sistema sanitario, che si sta manifestando con una rabbia e un'aggressività verso i sostenitori della riforma che assai poco ha di democratico. S.P.Q.A. Son Pazzi Questi Americani

lunedì 10 agosto 2009

Il Paese di Pinocchio

Un bengalese, uno di quei pericolosi soggetti che vendono rose nei ristoranti, è stato rapinato da tre romeni. Ha chiamato la polizia e ha avuto il fatto suo. Poichè clandestino, anche se con passaporto valido, è stato subito denunciato: dovrà andarsene entro 5 giorni e, secondo le nuove norme, dovrà pagare una multa tra i 5 e i 10mila euro. Così impara. Andrà meglio di sicuro ai 3 romeni. Che presto potranno tornare a rapinare altri clandestini sicuri che nessuno chiamerà più la polizia.

Lo scorso anno ci furono diversi casi di italiani salvati da clandestini, al mare o sui fiumi, mentre stavano affogando. Se dovessero ripetersi situazioni analoghe consiglio al clandestino di turno di gridare all'italiano in pericolo: "Chiama Bossi e Berlusconi e fatti salvare da loro". E di allontanarsi rapidamente.

Consiglio inoltre a tutti di rileggere Pinocchio, di Carlo Collodi.

Un aggettivo di troppo

"E' stata una grande operazione diplomatica e di intelligence" quella che ha portato alla liberazione dei marinai italiani prigionieri dei pirati somali del Puntland da 4 mesi. Le parole tra virgolette sono quelle del giornalista di Rai del Tg1 (13,30 8 agosto 2009). Con un aggettivo, quel "grande" che rende la frase degna del cinegiornale del Ventennio. Un aggettivo, quel "grande" che sembra messò lì per leccare il fondoschiena dei potenti. Un aggettivo, quel "grande" che pare un po' troppo servile. Bastava eliminarlo, quell'aggettivo "grande", per dare semplicemente una notizia, ma tant'è. Anche Montanelli lo diceva: i giornalisti farebbero meglio e usare pochi aggettivi.

Comunque, prima o poi scopriremo che qualcuno è stato pagato. Se non un riscatto un incoraggiamento. Però quello che conta è che i marinai siano sani e salvi. E quello che manca è una politica estera italiana ed europea. L'Africa è sempre più abbandonata a se stessa e all'invasione cinese.

sabato 8 agosto 2009

Intellettuali a perdere

Cultura fa rima con teppisti. L'altra sera alla Versiliana, in quel di Marina di Pietrasanta, era di scena la prima mondiale di "Je me souviens" con Catherine Deneuve e Michele Placido, regia di di Renato Giordano. Naturalmente i soliti intellettuali sono accorsi a frotte, nonostante il biglietto costasse dai 25 ai 55 euro. Figurati se palati sì fini potevano perdersi cotanta prima. Ma era in francese, la pièce. E simili intelletti non solo non conoscono le lingue, ma non ammettono nemmeno che ci si possa esprimere in un idioma che non sia l'itagliano de Roma. La pazienza, poi, non la conoscono, magari perché vanno di corsa a suon di coca. Così dopo 20 minuti è scoppiato il finimondo. Invece di alzarsi in silenzio e andarsene, hanno dato l'assalto i botteghini. Da veri signori hanno preteso il rimborso, schiaffeggiato una povera cassiera, distrutto vasi di terracotta e quanto arrivava loro a tiro. Con i soldi e la laurea, ma son sempre burini rifatti.

Sogno di un parcheggio di mezza estate

Oggi sabato 8 agosto la città è piuttosto vuota. Chi è restato in città non lo ha fatto certo per divertimento.

"Allora bisogna fargliela pagare!" deve aver pensato l'ineffabile Lady Moratti. Che ha scatenato i suoi pretoriani del parcheggio a colpire gli sfigati metropolitani per forza. Li ho visti anch'io stamani, sorridenti, percorrere le vie del centro, blocchetto e penna in mano. Hanno anche colpito un'auto tedesca. Speriamo che lancino un U2 su Palazzo Marino.

Il tanto vituperato sindaco Albertini aveva la buona grazia di sospendere il pagamento delle strisce blu anche in centro almeno nella settimana di ferragosto. Lady Moratti no, si paga sempre, si paga tutto, si paga caro. Anche perché ha aumentato la tariffa oraria da 1,50 a 2 euro.

Che Alì Babà e i suoi consiglieri si siano trasferiti dalle parti della Scala?

mercoledì 5 agosto 2009

I magnifici trenta

Grande entusiamo. A Bergamo arrivano 30 militari. In Lombardia però mancano 4.823 agenti di Polizia. Il crimine è avvisato: avanti tutta.

Ronde, ma ci prendete per i fondelli?

Milano all'avanguardia anche per le ronde, parola (nelle scorse settimane) del vicesindaco Riccardo De Corato. Che ci disse: abbiamo i Blue Berrets, i City Angels e i poliziotti in pensione. Siamo tutti più sicuri.

Poi è arrivata la legge e tutte e tre queste ronde sono sparite. Quindi, Milano oggi è senza ronde. Alla faccia delle dichiarazioni entusiaste rilasciate mesi scorsi da politici e amministratori.

Oggi De Corato dice: "Siamo stati sorpresi dalla grande severità della norma, che ha fissato una serie di limiti, come quello dell'impossibilità di contribuire al servizio con aiuti pubblici, che ci hanno costretto a congelare convenzioni che a
Milano erano già consolidate in materia di controllo del territorio, come quelle con i City Angels, i Blue Berrets e gli agenti di polizia in pensione".

Ma come? De Corato è rimasto sorpreso? Ma se è un parlamentare della Repubblica e appartiene a quella maggioranza che ha votato il testo ! Mi scusi, onorevole, ma lei a cosa pensava quando lo ha approvato? E comunque, anche come assessore alla Sicurezza di Milano, non ha mai letto il testo della legge?


De Corato continua: "Sulla data in cui i volontari andranno effettivamente sulle strade non c'è ancora alcuna certezza, si andrà probabilmente a settembre, dal momento che manca ancora il decreto attuativo che fissa le modalità di
selezione dei cittadini, l'eventuale richiesta di test psicoattitudinali e l'eventuale formazione da fare in scuole riconosciute come quella della polizia locale, dei carabinieri e della polizia di stato che formino il personale alle attività di supporto alle forze dell'ordine".

Chi vivrà vedrà, ma una cosa è certa: occhio ai fondelli. A forsa di prendervi da quel lato (il B) ve lo stanno proprio massacrando.

sabato 1 agosto 2009

Piano B, molto peggio del lato B

Arrivano i 4 miliardi e 300 milioni di euro per la Sicilia e, con il cosiddetto Piano B, spariscono 2 milioni di euro per le infrastrutture legate all'Expo 2015 di Milano. Raffaele Lombardo, presidente della Trinacria, batte 1-0 la "Formigoni & Moratti team". Ma forse chi esce ancora una volta a pezzi è la Lega. Strilla, strilla, ma poi di concreto a casa porta davvero poco. Come Malpensa. Tutti contro Prodi in difesa dello scalo. Arriva l'Alitalia di Berlusconi & Colaninno e Malpensa diventa un deserto. Un successo. E i milanesi ingollano tutto. Si consoleranno con il migliore Lato B

Libero affonda e il capitano scappa per primo

La barca affonda e il capitano scappa per primo. Mi sbaglierò, ma Vittorio Feltri lascia Libero seguito dal fido Alessandro Sallusti proprio mentre il quotidiano comincia a battere la fiacca. L'operazione, comunque, conviene alla famiglia Berlusconi, il cui Giornale ha perso da tempo smalto e copie. La cura Giordano non ha funzionato. Negli ultimi tempi il direttore, eterno ragazzino genio, ha tentato di emulare il Feltrone nazionale. Prime pagine d'attacco e di insulti a chi non sta con Silvio. Senza notizia, quella per alcuni giornalisti è una variabile indipendente e poco significativa. Comunque a Giordano è andata male, Feltri comunque è a un altro livello, e torna mogio mogio a casa Mediaset, che non abbandona i figli fedeli. Ma chi resta con il cerino in mano, tanto per cambiare, sono i giornalisti di Libero, quelli che hanno lavorato con fatica e stipendi non proprio regali, che ora rischiano grosso. Per anni si sono schierati con la proprietà, non hanno mai aderito agli scioperi indetti dalla categoria, hanno riposto fiducia solo in Feltri. Ora sentono che potrebbero presto essere abbandonati a se stessi. Ed ecco che scoprono dettagli inquietanti nel bilancio di Libero. E sccrivono all'amministrazione:

Milano, 31 luglio 2009. Le domande rivolte dal CdR di Libero all'amministrazione dell'azienda, a proposito del bilancio 2008:

Egregio dott. Di Giore, come da Sua richiesta, ecco i quesiti sollevati dall'assemblea dei redattori. A proposito del bilancio chiedevamo spiegazioni in merito:
- al debito di 5.643.098 euro nei confronti della Fondazione S. Raffaele (pag. 24)
- alla voce "diverse" presente tra i "costi della produzione" per un ammontare di 3.354.754 euro (pag. 53)
- all'aumento dell'affitto dell'immobile che ospita la redazione romana e all'ammontare dell'affitto della redazione milanese

A proposito degli incarichi l'assemblea chiedeva chiarimenti:
- sul ruolo del caposervizio dell'Economia che, nel tamburino del giornale compare tra i "collaboratori di direzione" mentre il ruolo risulta essere coperto da altri due colleghi (uno dei quali senza la qualifica di caposervizio);
(omissis...)
- sul ruolo del collega Sandro Sallusti che non risulta in alcun modo nella gerenza del giornale, nonostante la posizione e le responsabilità di primo piano che ricopre.
Sicuri di un Suo celere riscontro Le porgiamo cordiali saluti

(il documento è preso dalla News letter di Franco Abruzzo, ex presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia)