martedì 19 ottobre 2010

Torna la Milano da bere (per i ricchi)

Vino e moda per far vivere via Montenapoleone anche di sera

La strada milanese più famosa nel mondo sarà protagonista giovedì sera (21 settembre) di un’inedita manifestazione, in grado di attrarre migliaia di turisti e visitatori in un orario poco usuale.

Chardonnay e magliette

Dalle 18.00 alle 22.00, infatti, 33 boutique della zona resteranno aperte per la "Vendemmia di via Montenapoleone", offrendo ai propri clienti, accanto ai propri prodotti esclusivi, degustazioni di vini prestigiosi alla presenza di sommelier ed enologi di fama internazionale.

L’evento, organizzato dall’Associazione via Montenapoleone in collaborazione con Regione Lombardia e Comune di Milano, sarà aperto solo alla clientela invitata e vedrà in prima linea le principali griffe della moda milanese, da Alberta Ferretti (che oltre a offrire la degustazione di un noto chardonnay metterà in vendita una maglietta ideata appositamente per la Vendemmia) a Cartier (che proporrà un percorso degustativo guidato da Luca Goldoni, recentemente premiato come miglior sommelier del mondo), fino a Prada (dove Cracco, chef 2 stelle Michelin, guiderà gli ospiti in un percorso sensoriale di "degustazione coperta" a sorpresa) e Rolex (dove insieme al rosè di Antica Fratta e alla cucina di Davide Oldani sarà presentato il libro "L’uomo che sussurrava alle vigne".

Un esempio che sarà seguito
«L’obiettivo di questa manifestazione è di far vivere via Montenapoleone anche di sera – ha spiegato l’organizzatore Guglielmo Miani –. Presto ne seguiranno altre con lo stesso spirito e già ci hanno chiesto di allargare l’iniziativa alle altre vie del quadrilatero della moda». «Questa via rappresenta il 25% dello shopping turistico fatto a Milano, per questo credo che la presenza dell’eccellenza vinicola lombarda sia particolarmente indicata in questo contesto» ha commentato invece l’assessore al Turismo della Regione Stefano Maullu.

di Tino Redaelli, Avvenire 20 settembre 2010, Cronaca di Milano

Note a margine

L'iniziativa è carina. L'idea non male. Peccato che si rivolga ai ricchi. Questa città è sempre più cara: dalle quote condominiali impossibili alle strisce blu dilaganti; dalla ristorazione cara e di qualità mediocre se non peggio, ai bar in centro con prezzi da Alì Babà e i 40 ladroni.

Il vino è qualcosa di profondamente popolare in Italia e tale deve restare. Non sarebbe positivo per nessuno che, come in altri Paesi, che le bottiglie finissero per avere costi proibitivi.

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